2020/2021RitiroSerie ALa nuova Hermaea nascerà a Ollolai! Dal 3 al 29 agosto il ritiro in Barbagia

23/07/2020

Si rinnova l’accordo tra il sodalizio olbiese e il Comune barbaricino, che ospiterà le ragazze di Giandomenico per quasi tutto il mese di agosto

Anche quest’anno sarà un tuffo nel cuore più autentico della Sardegna a inaugurare la stagione della Geovillage Hermaea Olbia. Dal 3 al 29 agosto, infatti, la squadra di Emiliano Giandomenico affronterà il ritiro precampionato in quel di Ollolai, a 30 chilometri da Nuoro, dove già era nato l’ultimo, entusiasmante, campionato di A2.

A quasi mille metri di altitudine, sulle pendici del monte Santu Basili, le biancoblù avranno modo di allenarsi immerse in un’oasi di pace e serenità, potendo inoltre contare su strutture sportive di buonissimo livello. Per la squadra biancoblù sarà un’ottima opportunità mettere a punto la condizione atletica e gli schemi in vista dell’esordio in gara ufficiale, previsto per il 20 settembre.

Negli oltre 25 giorni di ritiro barbaricino, Barazza e compagne faranno tappa anche in altri Comuni del circondario di Ollolai per delle sessioni di sala pesi. Gli allenamenti, che si terranno nel Palasport di via Palai, inaugurato solo pochi anni fa, saranno spesso aperti al pubblico, in modo da dare a tutti gli appassionati locali la possibilità di respirare da vicino l’aria del volley di Serie A.

OLLOLAI, STORIA E TRADIZIONI – Paese di 1300 anime e capoluogo dell’omonima Barbagia, secondo leggenda Ollolai sarebbe stata residenza di Ospitone, dux dei barbaricini, così riconosciuto in una lettera ufficiale (594 d.C.) da papa Gregorio magno che gli chiedeva aiuto per incoraggiare il suo popolo alla conversione. All’indole ribelle degli antenati ollolaesi si riferirebbe il toponimo, derivante forse dall’attico alalè, grido di guerra delle tribù della zona prima della battaglia. Il potere proseguì in età giudicale: il centro fu sede di curatoria. L’asfodelo, che colora le campagne vicine, è materia prima per l’arte d’intreccio. E’ possibile ammirare i cestini realizzati dalle abili mani delle donne ollolaesi nella mostra de s’iscrarionzu, e osservarle all’opera nelle feste paesane e, a novembre, in occasione della tappa di Autunno in Barbagia. Affascinanti le case in granito con portali in pietra scura, disposte intorno alla parrocchiale di san Michele arcangelo, un tempo gotico-aragonese, poi più volte rimaneggiata. Custodisce alcuni dipinti di Carmelo Floris, che ritrasse le donne ollolaesi negli splendidi abiti tradizionali. Il patrono è celebrato due volte: a inizio maggio e a fine settembre. A metà gennaio, durante i fuochi di sant’Antonio abate, sono offerti vino e il dolce tipico, su pistiddu. La festa di san Bartolomeo, a fine agosto, è la più sentita. A luglio il Palio degli Asinelli vede sfidarsi i cinque rioni storici del paese.

TERRITORIO E ARCHEOLOGIA – L’abitato, immerso nel verde di macchia mediterranea, querce, tassi e lecci secolari e irrorato da una miriade di sorgenti, si inerpica a quasi mille metri d’altitudine sulle pendici del monte Santu Basili. In cima sorge la chiesa di san Basilio Magno. Il santo è festeggiato il primo settembre, capodanno del calendario bizantino. Attorno è possibile ammirare i resti di un antico convento di francescani, abbandonato a fine XV secolo in seguito alla faida tra le casate dei Ladu e degli Arbau. Nel parco archeologico di Santu Basili risiedono le radici di Ollolai: le prime tracce umane sono del Neolitico medio (4000 a.C.), in tombe scavate nei tafoni e ripari sotto roccia, come sa Conca frabica, usata fino all’età del Ferro. Vicino alla chiesa sorgono i resti di un villaggio nuragico. Il territorio è punteggiato da altri nuraghi e dall’insediamento di su Triqinzu, raggiungibile dalla spettacolare strada per il lago Cucchinadorza. Attorno spiccano altre vette granitiche che superano i 1100 metri, tra cui su Nodu de s’Aschisorgiu (rocce del tesoro), la ‘finestra della Sardegna’: da qui, col cielo terso, lo sguardo arriva sino al mare, a est e a ovest dell’Isola.

LE DICHIARAZIONI – Il ritiro dello scorso anno è stato una piacevolissima sorpresa – dice il presidente dell’Hermaea Gianni Sarti – ci siamo sentiti a casa, ben voluti e coccolati. A Ollolai le condizioni ambientali sono perfette, a 1000 metri di altitudine si può lavorare molto bene. Il sindaco Efisio Arbau è un vulcano d’idee, e non è stato difficile trovare un punto d’incontro per rinnovare questa esperienza. Al di là degli aspetti più tecnici del ritiro, siamo onorati di poter essere degli ambasciatori del territorio. Ci impegneremo per dare lustro alla comunità durante tutto l’anno, cercando anche di intervenire sul tessuto sociale e culturale dell’area. Speriamo vivamente che il nostro piccolo contributo possa aiutare ad accendere i riflettori sulle zone interne, che da sempre hanno tanto da offrire anche nel periodo estivo. L’auspicio è che, da questa iniziativa, nasca un circolo virtuoso che possa portare benefici non solo a Ollolai, ma anche ai paesi vicini”.

Il fatto che l’Hermaea abbiamo deciso di confermare come sede del ritiro la nostra comunità ci consente di dare continuità ad una serie di iniziative per la promozione del paese – commenta il sindaco di Ollolai Efisio Arbaule strutture di proprietà comunale sono state messe a disposizione della squadra e cercheremo, nel limite delle nostre possibilità, di renderci utili. La comunità lo scorso anno ha di fatto adottato le ragazze ed il gruppo dirigente e crediamo che la nuova esperienza ci consentirà di cotruire nuovi ed importanti progetti”.

Roberto Rubiu

Agenzia Uffici Stampa DirectaSport

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